L’Unconventional Leader: la versione non convenzionale di se stessi
Visionario
Connesso
Coraggioso
Determinato
Gentile
Autentico
Aperto
Apre le porte per aprirsi agli altri, apre gli occhi per aprire la sua mente, apre le mani per toccare il futuro e vedere che cosa accadrà, con la consapevolezza che tutti i grandi e piccoli progetti sono nati dalla connessione con se stessi e con gli altri.
Esce dalla sua zona di comfort per camminare in maniera solida, consapevole e gentile. Abbraccia le sfide, le novità e le unicità. Abbraccia i valori, la fiducia in se stesso e l’empatia.
Respira, corre e si ferma ad osservare.
Pensa in termini di possibilità, coltiva i molteplici talenti che possiede e supporta gli altri nel fare lo stesso.
Sa che la sua diversità lo rende unico ed è essenziale per raggiungere i suoi obiettivi.
Ha trovato un nuovo modo di essere, essere se stesso. Non guarda alle stesse cose e non guarda il mondo dal solito punto di vista. Assume sempre nuovi punti di vista e in questo risiede il suo potere.
Alimenta i sogni, crea le azioni, accoglie le emozioni, agisce gentilmente.
Sa essere se stesso, anche nell’evoluzione costante del modo e dei ruoli e contribuisce a ridefinirli.
È gentile, orgoglioso, vulnerabile e resiliente.
È leader di se stesso e creatore dei propri cambiamenti.
È forte.
È determinato
È libero.
È Unconventional.
La versione non convenzionale di se stessi
Da questo momento in poi, userò l’espressione “Unconventional Leader” per raccontare le persone che fanno propria questa visione di sé, non convenzionale appunto, al di fuori dei soliti cliché, per definire i propri obiettivi e disegnare la vita così come la desidera. E quando parlo di Leader non parlo solo di chi ha ruoli di responsabilità in contesti aziendali ma parlo, innanzi tutto, di persone, di noi, della nostra capacità di agire consapevolmente, del nostro coraggio di decidere di essere noi stessi.
L’Unconventional Leader percorre strade che portano all’orizzonte, usa parole che accolgono, racconta storie che ispirano. Ha lo sguardo rivolto al futuro, sceglie azioni che partono dal presente per creare il sogno, possiede valori che vengono dal passato. Ha voglia di rischiare e la forza di sostenere.
Adoro le grandi storie, quelle che ispirano. Sono sempre alla ricerca di persone che hanno fatto la differenza, che sono diventati leader della propria vita e che hanno costruito qualcosa per sé e per gli altri. Persone autentiche che hanno fatto del proprio valore e dei propri valori una bandiera di vita e di lavoro. Leader non convenzionali che scrivono la propria storia e danno forma alla propria visione di una vita fatta di passione ed energia come motore essenziale in grado di muovere le cose, quelle per cui vale la pena vivere.
L’Unconventional leader è creatore del proprio destino, in grado di affrontare il presente e plasmare il futuro grazie alla dedizione e alla scelta di essere di ispirazione per il contesto e i gruppi di cui fanno parte.
L’Unconventional Leader affronta la vita come un viaggio in cui ci sono innumerevoli partenze e innumerevoli arrivi. Ha un grande sogno e ha il fuoco dentro. Non ha superpoteri ma crea delle regole per se stesso che gli permettono di agire e di rimanere “sulla strada giusta”.
L’Unconventinal Leader usa il potere dell’assurdo, del sogno e si ribella a modi “ordinari “di pensare. Si pone domande e sa che quanto più è potente, assurda e sfidante la domanda tanto più coraggiosa e profonda è la risposta. Si fa queste domande per superare limiti e condizionamenti. Si spoglia della vecchia idea che ha di stesso per rendersi conto che la capacità di disegnare la propria vita è già dentro di sé.
L’Uncoventional Leader è come una farfalla che esce dal bozzolo, rinascendo con nuove capacità e nuove possibilità. Va oltre il “nomale” modo di vedere le cose, le regole sociali che ingabbiano o etichettano. Non lascia che i vincoli e le convenzioni o il modo tradizionale lo blocchino, è in grado seguire vie alternative per pensare a se stesso, definisce strategie creative ed efficaci attraverso cui raggiungere la migliore versione di se stesso.

Andare oltre il convenzionale
È gentile: prima e più di ogni altra cosa è gentile, parla in modo gentile e ascolta in modo gentile. Ha la capacità di essere attento ed entrare in sintonia con l’esperienza e le emozioni degli altri.
Usa la via delle emozioni per agire azioni rispettose, di accoglienza della diversità, di sintonia verso le esperienze altrui. Contagia gli altri generando effetti “collaterali” positivi.
Una ricerca di Gallup ha mostrato come una comunicazione gentile potenzia l’autostima portando ad una valutazione più positiva di sé e generando emozioni piacevoli. Dare feedback positivi al proprio team, regalare tempo e attenzioni ai propri amici, dare attenzione ai vicini di casa, fare una chiamata di auguri a una persona a cui teniamo, fare volontariato, creano un senso di benessere perché generano un significato “più grande”. Genera un senso di purpose e di direzione. E sapete che fare i complimenti genera ancora più benessere del riceverli.
Le parole e le azioni gentili aiutano l’Unconventional Leader a creare la nostra rete di fiducia, si connette con gli altri e genera fiducia. Questo gli consente di avere il supporto necessario per raggiungere i suoi obiettivi. Tutti noi abbiamo bisogno di connessione per affrontare le sfide e combattere la solitudine e il leader gentile lo sa. In sintesi, sa mettere in primo piano la dimensione umana.
Amplia la sua visione: molto spesso impieghiamo tempo seguendo abitudini, consuetudini o tradizioni, che abbiamo acquisito e mantenuto del tempo e che sono diventati profondamente radicati. La sola idea di non rispettarle ci crea disagio come se fossimo usciti dalla zona di comfort, come una forzatura, una perdita o addirittura una violenza. Siamo focalizzati su quello che non possiamo fare così come lo abbiamo sempre fatto e ci dimentichiamo di pensare ai vantaggi che possono derivare dal nuovo. La trappola dello status quo è sempre dietro l’angolo, cambiamo solo quando il vantaggio è, evidentemente, maggiore della perdita che avverte per non poter seguire la strada che ha sempre seguito. La paura di perdere qualcosa ci blocca e ci limita anche quando la sperimentazione di qualcosa di nuovo porterebbe dei vantaggi. L’unconventional leader lascia andare la paura di perdere e sceglie di andare oltre lo status quo, cerca nuovi modi di guardare il mondo.
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Alimenta la curiosità. La curiosità è collegata a una serie di emozioni piacevoli. Rivolge domande a se stesso e agli altri. Molte ricerche evidenziano che la curiosità si associa ad una maggiore soddisfazione. Ci si sente più vicini ad un vostro collaboratore se chiedete come sta andando il lavoro, al partener com’è andata la giornata, agli amici cosa li fa stare bene. Mostrandosi curioso si avvicina agli altri che saranno portati a fare altrettanto innescando un meccanismo virtuoso che genera intimità. Allenando la curiosità è più propenso a considerare un problema, nella vita o nel lavoro, come una sfida interessante. Una riunione con il capo è un’occasione di apprendere, un nuovo progetto un’occasione per crescere. Un bicchiere diventa una nuova lente per guardare la realtà, uno scolapasta un cappello, una penna la bacchetta per dirigere l’orchestra. La curiosità genera nuovi approcci e nuovi modi di risolvere i problemi. La curiosità genera una minor resistenza quando si esce dalla zona di comfort, maggiore tolleranza allo stress e minor aggressività nel rispondere (Todd B. Kashdan C. DeWall).
Si ribella. Uno studio (Angela J. Bahns, C. Crandall O. Gillath, K. Precher) sulla ricerca delle somiglianze nelle relazioni, mostra che chi ha il coraggio di sfidare gli stereotipi incorre in conseguenze negative anche importanti. Le donne che hanno successo in ambiti tipicamente maschili pagano un prezzo alto, sono valutate meno simpatiche e morbide. Sono, a parità di informazioni, valutate come meno competenti e quindi meno meritevoli di promozioni o aumenti salariali. In talenti ribelli, l’autrice Francesca Gino riporta la tesi dello psicologo Claude Steele, il quale sostiene che “la minaccia dello stereotipo” porta la tendenza a limitarsi e bloccarsi rispetto al proprio potenziale per la paura dei pregiudizi. Il leader non convenzionale va oltre gli stereotipi, che lo intrappolano e che intrappolano gli altri. Si libera dalla trappola delle basse aspettative che gli altri nutrono nei suoi confronti e si libera delle basse aspettative verso gli altri basate su pregiudizi o luoghi comuni. Molte ricerche dimostrano che approcciandoci ad un progetto sfidante con entusiasmo diminuisce l’ansia e migliorano le performance. Combatte la minaccia dello stereotipo e si concentra sulle opportunità piuttosto che sui limiti delle opinioni date. Racconta storie e fornisce l’esempio per cambiare il modo in cui gli altri pensano.
Il viaggio dell'Unconventional Leader
Gentilezza
Da
Focalizzazione su di sé, alzare i toni, usare parole aggressive, non ascolto, non valutare le conseguenze delle proprie azioni sugli altri, non curarsi del proprio benessere e di quello altrui.
A
Attenzione e ascolto delle persone intorno a sé, cura delle parole e delle azioni perché generano delle conseguenze. Prendersi cura del proprio benessere e di quello degli altri.
Visione
Da
Guardare al futuro pensando al passato, valutare sulla base delle esperienze e dei pregiudizi, seguire schemi prefissati e sperimentati, partire dalla situazione attuale per definire gli obiettivi.
A
Guardare al futuro da diverse prospettive, immaginare gli scenari desiderati, immaginare il modo in cui si vuole evolvere, avere un’immagine chiara in mente su dove si vuole arrivare, passare all’azione e aggiustare il tiro man mano che nuovi dati emergono.
Curiosità
Da
Accontentarsi del già visto, delle cose note, ripetere gli stessi schemi decisionali. Pensare che il proprio modo di pensare, credere e vedere le cose sia il migliore o l’unico possibile. Non essere interessato al mondo e alle storie altrui.
A
Esplorare nuove possibilità, non accontentarsi del noto, del visto e delle soluzioni preconfezionate. Cerca nuove storie, nuove esperienze e nuove azioni. È interessato alle storie delle persone che incontra.
Ribellione
Da
Giudicare, avere pregiudizi e procedere per luoghi comuni. Avere un’immagina fissa di se stessi e degli altri. Pensare che i talenti, le qualità siano innate e non possano essere potenziate.
A
Liberarsi dagli stereotipi e dalle trappole del pregiudizio. Valutare e decidere in modo libero. Pensare che ognuno ha talenti e che possono essere costantemente allenati e sviluppati.
Nei prossimi articoli ti accompagnerò nella scoperta dell’Unconventional Leader che c’è in te.
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La realizzazione di questo futuro richiede lo sviluppo di competenze professionali e interpersonali che permettano di essere i leader di domani.
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