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5 lezioni delle nostre emozioni per fare la differenza

Il tuo leader interno parla la lingua delle emozioni e ti ricorda che le emozioni fanno la differenza. Sempre. 

Immagina di svegliarti una mattina in un bosco. Un ruscello scorre tra gli alberi e in lontananza si vedono le colline. Non hai idea di dove ti trovi e come sei arrivato lì.

Cosa provi?

Cosa fai?

Ti siedi e aspetti che qualcuno arrivi, o ti incammini in direzione delle colline, sperando capire dove ti trovi e di capire che cosa fare?

Che collegamento c’è tra le tue emozioni e la scelta che fai?

Il tuo leader interno è come una bussola e le emozioni sono la carta geografica per arrivare al tuo obiettivo.

Questo esempio riassume, dal mio punto di vista, quello che accade nella vita di ciascuno di noi, agire in modo consapevole oppure lasciarsi guidare dall’istinto.

Se non comprendi la lingua parlata dal tuo leader interno, se non riconosci le emozioni, rischi di perderti nel bosco. 

Insegnante o studente, manager o pilota, artigiano o imprenditore e decine di altre professioni hanno in comune le stesse domande…

Come faccio a gestire efficacemente le mie emozioni?

Come faccio a motivare me stesso?

Come faccio a motivare gli altri?

Come posso fare ad essere più determinato o focalizzato?

Cosa mi rende felice?

Cosa voglio dalla vita?

La chiave per rispondere risiede nel potere del nostro leader interno di leggere le emozioni. In due parole: intelligenza emotiva. 

Decenni di ricerche hanno dimostrato quanta importanza hanno nella vita di ciascuno di noi. Gioia, allegria, speranza, curiosità, entusiasmo, rabbia, paura, sorpresa e tante altre guidano le nostre giornate e spesso le nostre vite, e non ce ne accorgiamo nemmeno.

Spesso tendiamo a trattare le emozioni come il sassolino nella scarpa, sentiamo che c’è, ci da fastidio quando cammino e non vediamo l’ora di toglierlo. 

E se fossero alleate? 

Se provi ad ascoltarle di più entri in un mondo enorme di possibilità e di scoperta. Un mondo interiore ed esteriore, che è affascinante e inesplorato, e il nostro leader interno diventa per noi una guida per esplorare le emozioni e tutti gli insegnamenti che possono darci.

La giusta distanza

Nel lavoro che faccio, mi trovo a spesso ad esplorare il mondo emotivo delle persone che supporto. Persone diverse e diverso approccio alle emozioni. Delle volte la domanda “cosa provi?” diventa la porta per accedere ad una miriade di informazioni e di sfumature. Delle altre questa domanda incontra il silenzio e la difficoltà a dare un nome a quello che si prova.

Il primo passo per comprendere e gestire le emozioni consiste nell’allenare la capacità di assumere una giusta distanza ed aumentare l’intervallo di tempo che intercorre tra il momento in cui arrivano e la nostra risposta. Per saper qual è la giusta distanza occorre ascoltare.

Il doppio ascolto

Un’azione volontaria e intima, allo stesso tempo, che si fa in due o più, che non ammette solitudine. Ascoltare prima se stessi, per imparare ad ascoltare gli altri. Ascoltare le diverse parti di sé, quella forte e quella debole, il leader interno ed il bambino disorientato.

Ascoltare gli altri vuol dire riconoscere allo stesso modo la loro complessità. Significa non giudicare e non interpretare. 

Vuol dire accogliere l’altro e riconoscere i suoi bisogni. 

Vuol dire rendersi disponibili e aperti. Usare un linguaggio che apre e che non chiude.

Per ascoltare bene non bisogna essere né troppo vicini né troppo lontani. 

Ognuno resta nelle proprie percezioni, nel proprio mondo e con le proprie convinzioni. Ascoltare non vuol dire cercare di avere ragione o cercare conferma a queste convinzioni.

Ho finito di leggere “Dieci lezioni sulle emozioni” di Enrico Castelli Gattinara che parla delle emozioni negli adolescenti e mi ha permesso di fare riflessioni utili anche per gli adulti.

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5 Emozioni, 5 Lezioni di vita

Il tuo leader interno parla la lingua delle emozioni, e scoprire le lezioni che ti offrono può aiutarti a prendere in mano il timone della tua vita.

Felicità

Quando sei stato felice l’ultima volta?

Se ci pensi un adulto difficilmente risponde in maniera immediata a questa domanda. 

Per rispondere iniziamo a cercare le parole, le esperienze, le sfumature, con lo scetticismo, con i ricordi. A volte in modo rassegnato pensiamo che la felicità sia andata e ci si debba accontentare di andare avanti.

Quali sono gli elementi minimi che dovrebbero caratterizzare questa emozione? 

Cosa ti fa dire di essere felice?

La felicità, nella nostra percezione non ammette limiti, non ha tempo, non ammette mezze misure. Non ha regole fisse. Ciascuno si può sentire felice a prescindere dal ruolo, dal contesto, dall’età, dalla situazione. Non c’è felicità che meriti più di un’altra.

La lezione della felicità: ti fa avvertire un senso di pienezza e completezza. È legata a esperienze non al possesso di cose. La felicità arriva quando nella nostra vita portiamo significato

Riprova a chiederti cosa ti fa sentire pieno e completo?

Stendi una lista degli ingredienti della felicità così da comprendere è a portata di mano.

Paura

Quanto frequentemente parli delle tue paure?

Spesso avverto un certo grado di pudore nel parlare delle proprie paure. Quasi vergogna. Come se si dovesse apparire agli occhi del mondo come sicuri a tutti i costi, impavidi e senza paure, appunto. 

Eppure, la paura è un’altra emozione che ci accompagna. 

A volte abbiamo paura di provare paura.

È una delle emozioni più potenti, che ha radici profonde. La paura va al di là di quell’emozione primaria governata dall’amigdala che in certe situazioni si impossessa di noi, prende il controllo del nostro copro e ci costringe alla fuga o ci paralizza. 

La paura è molto più stratificata.

La lezione della paura: ci sono tanti livelli di paura. A volte la paura più grande è quella di essere se stessi, che gli altri non ci accettino o che ci giudichino. Così finiamo per aderire a quegli stereotipi e a quei modelli di comportamento che finiscono per essere le nostre gabbie.

Rabbia

Primordiale e selvaggia.

Emozione governata da quegli strati più profondi del nostro cervello. La rabbia delle volte prende il controllo facendoci comportare così come non avremmo voluto.

La caratteristica principale è che non dura nel tempo ma quando arriva è difficile gestirla o arginarla.

È importante sfuggire alle sue conseguenze, all’esplosione totale e travolgente che non lascia scampo.

La rabbia e l’odio che l’accompagna, portano anche l’isolamento; in quei momenti ogni cosa scompare, nulla ha senso ed ogni legame è rotto o compromesso.  Ogni altra emozione sparisce. 

Nella fase di rabbia si diventa atrocemente soli.

La lezione della rabbia: dopo l’urgano arriva la quiete, quando va via lascia spazio alla tristezza e spesso alla solitudine.

Speranza

Il legame tra il presente e il futuro.

Ogni volta che hai raggiunto un obiettivo o realizzato un qualcosa di importante ti sei mosso spinto dalla speranza. 

È la forza che spinge le persone ad andare avanti, che viene dall’interno, che permette di superare i momenti di blocco. 

La speranza aiuta a superare la paura e l’ansia. 

Permette di affrontare una sfida. 

Si accende come un piccolo fuoco che diventa un incendio.

Apre le porte al coraggio e spinge all’azione.

Quando non c‘è la speranza domina la paura e consente di vedere il proprio futuro e di andargli incontro. 

Per dirigerla occorre riscoprire verso cosa si propende e comprendere se è realizzabile o meno. Capire cosa speriamo significa capire cosa cerchiamo di fare. Si può apprendere a sperare, significare sognare senza lasciarsi affascinare solamente dai sogni. Significa sfuggire all’illusione, alle facili fantasie. 

La lezione della speranza: rende reali le aspettative, ti spinge in avanti e ti dà la voglia di realizzare i tuoi grandi e piccoli obiettivi

Entusiasmo

La forza invisibile e generatrice. 

Emozione fisica e attivante. Uno stato euforico e appassionato che ti coinvolge e avvolge le persone intorno a te. Emozione contagiosa che si diffonde facilmente. 

Una fonte di energia che spinge all’azione. Comporta anche dei rischi. È un’emozione che si diffonde in qualunque situazione. Spinge all’azione senza riserve, senza difese e senza cautele. Il rischio è quindi di trovarsi coinvolti in una situazione senza cautele e senza riflessione. 

Questa spinta può comportare la possibilità di una delusione altrettanto totalizzante. E quindi si può rimanere delusi quando una situazione che non corrisponde alle nostre aspettative. 

La lezione dell’entusiasmo: è il motore interiore che ti mette in moto per realizzare i tuoi obiettivi. ti dice che tutto è pronto a muoversi, tutto si scalda. Ricorda anche che ha una natura temporanea per poi spostare su qualche altra cosa. Presta attenzione a cosa genera il tuo entusiasmo e scegli verso cosa canalizzare questa tua emozione.

La tua vita è intessuta di emozioni e ognuna porta una lezione senza la quale sarebbe difficile apprendere e scegliere. 

Le emozioni hanno il pieno diritto di essere prese sul serio.

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È IL MOMENTO DI VIVERE
AL PIENO DELLE TUE POTENZIALITÀ

La realizzazione di questo futuro richiede lo sviluppo di competenze professionali e interpersonali che permettano di essere i leader di domani.

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Luigi Poto
Luigi Poto

Con questo blog voglio parlare al “potenziale” che è dentro di te: il lavoro che svolgo ha lo scopo di supportarti, di stimolarti e, allo stesso tempo, di darti uno schiaffo sulla faccia. Uno schiaffo che sappia di cura, di gentilezza, di cambiamento. Uno schiaffo che sappia di risveglio. Come quando la mattina apri gli occhi e inizi a guardare il mondo intorno a te e dentro di te con nuovi occhi.

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