Le 4 trappole del conflitto
Il conflitto è inevitabile nelle relazioni, anche al lavoro. Risolverlo in modo sano ed efficace richiede intelligenza emotiva. L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. In questo articolo, esploreremo quattro meccanismi comuni che possono diffondere i conflitti e come utilizzare l’intelligenza emotiva per risolverli attraverso la comunicazione.
Critica distruttiva: attaccare la personalità
La critica distruttiva è un meccanismo che può alimentare i conflitti. Anche quando lo facciamo senza rendercene conto, il risultato rischia di essere l’opposto di quello desiderato. Quando attacchiamo la personalità o il carattere dell’altra persona, la situazione peggiora. Messaggi come “Tu”, “È tutta colpa tua”, “Perché TU sei sempre… sono delle vere e proprie bombe ad orologeria. Spesso dal “qui ed ora” della situazione, si allargano le critiche anche ad altri aspetti, diventando generalizzate e non contestualizzate.
Invece, è importante mantenere il focus sulla situazione attuale. Esprimere i propri sentimenti attraverso messaggi “Io” può aiutare a comunicare in modo efficace senza attaccare l’altro. Ad esempio, invece di dire “Tutto è colpa tua”, si potrebbe dire “Mi sento frustrato/a quando accade questo”. Inoltre, chiedere ciò che si desidera in modo gentile e rispettoso favorisce una comunicazione più costruttiva. Un modo efficace per rendersi vulnerabili e assertivi allo stesso tempo, adottando un approccio finalizzato alla soluzione e non ad alimentare il conflitto.
Segnali:
- attacco alla personalità
- colpevolizzazione
- generalizzazione
- accuse dirette

Il muro di silenzio: evitare il confronto
Evitare il confronto può creare un muro di silenzio che impedisce la risoluzione del conflitto. Questa forma di comunicazione può includere il mancare di contatto visivo, l’irrigidimento fisico e il silenzio.
Il silenzio come barriera è un fenomeno comune nelle relazioni personali e professionali, ma può avere conseguenze negative sulla comunicazione e sulla risoluzione dei conflitti. Evitare il confronto può far sì che le emozioni si accumulino e che i problemi non vengano affrontati. Questa modalità può essere interpretata come disinteresse o rifiuto di dialogo, creando un senso di isolamento e alienazione nell’altra persona.
E sai cosa??
Le emozioni accumulate trovano un modo per uscire. Quando meno te lo aspetti, tutto ciò che hai tollerato e che ha generato emozioni spiacevoli ignorate, ti porta ad esplodere, generando più danni di quelli che hai provato ad evitare.
Quando si evita il confronto, si perdono opportunità per comprendere il punto di vista dell’altro e per esprimere i propri sentimenti e bisogni. Ciò può portare a una mancanza di comprensione reciproca e a un deterioramento della relazione nel tempo. Inoltre, il muro di silenzio può creare un clima di tensione e di diffidenza, rendendo difficile la collaborazione e la soluzione dei problemi.
Per superare il muro di silenzio e favorire una comunicazione aperta e costruttiva, è importante adottare alcune strategie. Innanzitutto, è fondamentale essere consapevoli del proprio atteggiamento e delle emozioni che si stanno provando. Se si sente di non poter affrontare immediatamente un confronto, è utile chiedere una pausa per calmarsi e riflettere sulle proprie emozioni.
Durante la pausa, è consigliabile riflettere sulle proprie ragioni per evitare il confronto e cercare di capire se ci sono paure o preoccupazioni che stanno ostacolando la comunicazione. Inoltre, è importante prendere l’iniziativa per fissare un momento futuro per riprendere la conversazione e assicurarsi che entrambe le parti siano impegnate a risolvere le cose attraverso il dialogo.
Quando si riprende la conversazione, è essenziale cercare di mantenere un tono calmo e rispettoso, evitando di attaccare personalmente l’altra persona. È utile utilizzare un linguaggio “io” anziché “tu”, in modo da esprimere i propri sentimenti e bisogni senza accusare l’altro. Inoltre, ascoltare attivamente e mostrare interesse per il punto di vista dell’altra persona può favorire una migliore comprensione reciproca.
Infine, è importante ricordare che il confronto non è necessariamente un’esperienza negativa. Al contrario, può essere un’opportunità per crescere, imparare e migliorare la relazione. Evitare il confronto può sembrare una soluzione temporanea, ma nel lungo termine può creare tensioni e incomprensioni che possono essere difficili da superare.
Evitare il confronto può creare una trappola che impedisce la risoluzione dei conflitti e la comunicazione aperta. È importante cercare di superare questo muro adottando strategie come chiedere una pausa, riflettere sulle proprie emozioni, prendere l’iniziativa per fissare un momento futuro e mantenere un tono calmo e rispettoso durante la conversazione. Il confronto può essere un’opportunità per crescere e migliorare le relazioni, e superare il muro di silenzio può favorire una comunicazione più efficace e una risoluzione più soddisfacente dei problemi.
Segnali:
- braccia incrociate
- mancanza di contatto visivo
- silenzio
- andar via
Mettersi sulla difensiva: scaricare la colpa
La difensività è come una corazza che indossiamo per proteggerci dalle critiche e dagli attacchi. Ma questa corazza può diventare un vero e proprio muro che ci separa dagli altri. Quando ci sentiamo minacciati, è facile cadere nella trappola di scaricare la colpa sull’altro e agire come se fossimo le vittime innocenti.
Ma cosa otteniamo davvero da questa strategia difensiva? Sì, può sembrare un modo per proteggere la nostra autostima e mantenere intatta l’immagine di sé. Ma in realtà, ciò che facciamo è alimentare ulteriormente il conflitto e impedire la possibilità di una vera comprensione reciproca.
Quando scarichiamo la colpa sull’altro, stiamo negando la nostra parte di responsabilità nella situazione. Questo non solo impedisce la risoluzione del conflitto, ma crea anche una dinamica di potere sbilanciata perché ci dichiariamo innocenti ma anche impotenti. Ciò che dobbiamo fare è essere disposti a guardare dentro di noi e riconoscere dove abbiamo commesso degli errori.
È importante imparare a scusarsi quando è appropriato. Le scuse non sono segno di debolezza, ma di maturità e umiltà. Ammettere di aver sbagliato può essere difficile, ma è un passo fondamentale per costruire una comunicazione aperta e sincera.
Per superare la difensività, dobbiamo essere disposti ad adattarci e cambiare. Dobbiamo essere flessibili nelle nostre opinioni e aperti a nuove prospettive. Invece di contrattaccare e difenderci a spada tratta, è utile cercare di comprendere il punto di vista dell’altra persona. Solo allora possiamo trovare un terreno comune su cui costruire una soluzione.
La difensività è come una trappola che ci imprigiona in un ciclo infinito di conflitto. Ma possiamo rompere questo ciclo aprendoci alla possibilità di una comunicazione più autentica e rispettosa. Dobbiamo essere disposti a mettere da parte il nostro ego e ad ascoltare veramente l’altro. Solo così potremo trovare la via per una soluzione soddisfacente per entrambe le parti.
Quindi, la prossima volta che ti trovi a difenderti e a scaricare la colpa sull’altro, fermati un attimo e rifletti. Chiediti se questa è davvero la strada che vuoi percorrere. Sii coraggioso e apri il tuo cuore alla possibilità di una comunicazione autentica. Solo così potrai superare la difensività e costruire relazioni più sane e significative.
Segnali:
- pronunciare frasi come “non è colpa mia”,
- attaccare dicendo “chi ti credi di essere”
- accusare “sei tu che hai fatto/detto…”
- tensione muscolare
- irrigidimento corporeo
- rossore sul viso o sul corpo
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER E SCARICA L'EBOOK “GLI 8 PERSONAGGI PER ACCENDERE IL TUO POTENZIALE”
In più ottieni in anteprima articoli, news, materiali e risorse firmate Coaching Rock semplicemente inserendo la tua mail

L’offesa: sentirsi “superiori”
L’offesa è uno dei comportamenti più dannosi che possono emergere durante un conflitto. Il disprezzo implica sentirsi superiori all’altra persona e può manifestarsi in molte forme, come espressioni non verbali come il rotolare degli occhi, i sospiri pesanti e il tono sarcastico. Per risolvere i conflitti in modo sano e costruttivo, è importante adottare un linguaggio rispettoso, mantenere un tono di voce e un linguaggio del corpo appropriati e concordare con l’altro punto di vista, quando possibile. A lungo termine, è fondamentale creare una cultura di apprezzamento, sicurezza psicologica e rispetto reciproco, per evitare che il disprezzo e altri comportamenti dannosi minino la salute delle relazioni.
Segnali:
- ruotare gli occhi
- sospiro profondo
- scuotere la testa
- tono sarcastico
In sintesi
L’intelligenza emotiva svolge un ruolo cruciale nella risoluzione dei conflitti attraverso la comunicazione. Evitare meccanismi distruttivi come la critica, il muro di silenzio, la difensività e il disprezzo può favorire una comunicazione più efficace. Al contrario, utilizzare l’intelligenza emotiva per esprimere i propri sentimenti in modo gentile e rispettoso, cercare di comprendere il punto di vista dell’altra persona e creare un’atmosfera di apprezzamento e rispetto reciproco può aiutare a risolvere i conflitti in modo sano e costruttivo.
Per saperne di più sull’intelligenza emotiva e sulle tecniche per migliorare la comunicazione, ti invitiamo a consultare i seguenti link:
- L’emotional Mapping per gestire le tue emozioni
- Il paradosso di Salomone: la strategia dell’osservatore per prendere decisioni efficaci
Nota: L’utilizzo dell’intelligenza emotiva nella risoluzione dei conflitti richiede pratica e impegno costante. Tuttavia, investire nella tua crescita personale e nella tua capacità di comunicare in modo efficace può portare a relazioni più sane e soddisfacenti.
SEI INTERESSATO A QUESTA TEMATICA? ECCO COME POSSO ESSERTI UTILE
È IL MOMENTO DI VIVERE
AL PIENO DELLE TUE POTENZIALITÀ
La realizzazione di questo futuro richiede lo sviluppo di competenze professionali e interpersonali che permettano di essere i leader di domani.